21 Ottobre 2019
|
Filippi: se i ghiri si mangiano le nocciole, noi mangiamoci i ghiri. Chiederemo a Carlo Cracco di rilanciare qualche antica ricetta.
Il problema esiste da anni. I ghiri, roditori molto comuni in Italia ma protetti dalla legge, distruggono l'intera produzione di nocciole nei monti Nebrodi, in Sicilia. Una filiera che rappresenta circa 10mila ettari coltivati e che, oltre alla valenza economica ed occupazionale, riveste notevole importanza nella prevenzione del dissesto idrogeologico. A rilanciare l'allarme e Vincenzo Calamunci, Segretario della sezione FederFauna di Ucria, dove da sempre la coltura del nocciolo rappresenta un elemento essenziale dell'economia. Un'attività di monitoraggio, operata dall'Universita' degli Studi di Palermo, ha accertato su base scientifica il sovrappopolamento dei ghiri nella zona dei Nebrodi e quest'anno la Regione ha dato il via ad un protocollo per il contenimento della specie che prevede la liberazione di rapaci notturni, suoi nemici naturali, nonche' catture e trasferimento degli animali in altre localita'.
Sembra, tuttavia, che l'iniziativa non abbia avuto il successo sperato. Ormai a Ucria i ghiri sono anche nelle case e divorano travi ed ortaggi, non solo nocciole, spiega Calamunci, il quale sollecita le Istituzioni affinche', in questo periodo invernale in cui i ghiri vanno in letargo, trovino soluzioni concrete al problema che si riproporra' ancor piu' grave la prossima primavera.
Una soluzione la suggerisce Massimiliano Filippi, Segretario generale di FederFauna, che taglia corto: "se i ghiri si mangiano le nocciole, noi mangiamoci i ghiri… Di fatto, il ghiro veniva cacciato e addirittura allevato fin dal tempo degli antichi romani, per essere poi degustato come antipasto e pare esistano numerose ricette tradizionali. Poi, in epoca contemporanea, e' stata vietata la caccia di questo animale e cio' ha portato ad abbandonarne il consumo, ma nella vita tutto puo' cambiare.
Quindi non mi sogno nemmeno di lanciare il mio appello per salvare i noccioleti a Sergio Costa, preferisco lanciarlo a Carlo Cracco, finito piu' volte nel mirino degli animalisti, o a qualche altro chef famoso, affinche' rispolveri o rilanci qualche buona ricetta a base di ghiro. Poi la politica, con calma, arrivera'…"
|
|